La sicurezza delle strade, dei giardini e dei parchi è uno dei principali motivi per cui vengono potati gli alberi, a volte in modo eccessivo fino all’eliminazione totale di rami e branche
(capitozzatura).
Esiste una alternativa alla potatura che può ridurre i rischi connessi ai difetti strutturali nella chioma, senza alterare il valore estetico dell’albero. Questo sistema può permettere di gestire
le alberature, specie quelle storiche o monumentali, lasciando inalterata la loro bellezza e salvaguardando maggiormente la loro fisiologia e funzionalità.
La tecnica consiste nell’ancorare con tiranti in materiale sintetico le branche che vengono ritenute non sicure, dopo un’attenta analisi dell’intera pianta, creando così consolidamenti dinamici e
statici (orizzontali) o di tenuta (verticali). Ancorando in questo modo grossi rami malformati, difettosi o codominanti se ne previene la rottura, dovuta per esempio al carico di vento o neve, e
se ne controlla la caduta.
Gli scopi
L’ancoraggio della chioma con i nuovi sistemi non invasivi è finalizzato ad evitare la rottura e in una seconda battuta a controllare l’eventuale caduta di parti della chioma e quindi a ridurre
il rischio per i possibili bersagli.
L’intervento ovviamente è conseguente alla valutazione attenta dell’intera pianta, attraverso il Visual Tree Assesment (VTA), che deve portare alla scelta delle operazioni da eseguire:
consolidamento, potatura o spesso entrambe.
Bisogna quindi essere in grado di valutare se per la riduzione del rischio di una pianta sia più opportuno effettuare un taglio su un grosso diametro con i noti problemi di marciumi e carie,
oppure preferibile l’utilizzo dei tiranti che mantengano la chioma integra (Lobis e Tomasi, 2003).
Va ricordato che il taglio di grosse branche può anche provocare all’interno della chioma e per la pianta stessa un cambiamento degli assetti statici e dinamici, modificando l’equilibrio che
l’albero aveva raggiunto sotto l’influsso delle forze esterne tipiche del sito di impianto.
L’ancoraggio della chioma può risultare necessario nei seguenti casi:
· consolidamento di singoli rami/branche e fusti codominanti
· protezione di bersagli significativi sottochioma (persone, cose e strutture)
· protezione delle biforcazioni deboli (presenza di corteccia inclusa)
· protezione di rami ad "L" ("trave della sventura")
· riequilibrio di chioma asimmetrica dopo una rottura di rami
· aumento della stabilità radicale attraverso l’ancoraggio ad edifici o altri alberi sani
· protezione degli alberi giovani nei primi anni dalla piantagione